Una delle problematiche affligge lo sportivo è la presenza costante di contratture muscolari.
Ma cos’è una contrattura?
Una contrattura muscolare è un’alterazione quantitativa e qualitativa dello stato tensionale di base di uno o più gruppi muscolari, che si verifica con un aumento della rigidità ed ipertonia del muscolo coinvolto.
Lo stato tensionale di base di un gruppo muscolare è caratterizzato normalmente da:
- Consistenza a riposo “molle” alla palpazione;
- Assenza di dolore a riposo, alla palpazione ed alla mobilizzazione;
- Minima tensione all’estremità sia a riposo sia alla mobilizzazione caratterizzata da solo una lieve messa in tensione dei tendini.
La contrattura genera un’alterazione quantitativa e qualitativa dello stato tensionale di base di uno o più gruppi muscolari, caratterizzato da:
- indurimento palpabile con varia dimensionalità (nel muscolo in toto o solo in alcune fibre) e con varia temporalità (breve o lunga durata);
- dolore alla palpazione o a riposo (locale o riferito) ed alla mobilizzazione;
- aumento della stifness attiva, ossia la resistenza del muscolo al movimento.
Esistono diversi tipi di contratture
- Contratture Muscolari:
- Contratture da stiramento;
- Spasmo;
- Contratture antalgiche;
- Trigger Point;
- Crampo muscolare;
- Contrazioni di difesa.
- Ipertono e reazione abnorme allo stiramento, di natura neurologica.
Sono diffuse principalmente sui muscoli della schiena, a causa della loro attività di mantenimento della stazione eretta protratta per tutto il giorno.
Devono essere distinte dagli stiramenti muscolari, di origine diversa.
Le cause
Possono essere di natura meccanica o metabolica, è possibile dividerle in:
- eccessivo esercizio eccentrico;
- sovraccarico;
- lesione articolare.
Le contratture muscolari rappresentano un atto di difesa del nostro organismo, in questo caso del muscolo, ad un eccessivo stiramento che potrebbere ledere il tessuto.
In caso di eccessivo esercizio eccentrico, infatti, potrebbero presentarsi delle contratture da stiramento che hanno proprio la funzione di evitare che il muscolo vada oltre il suo limite fisiologico e si danneggi. Inoltre un’eccessiva attività in contrazione eccentrica causa lesioni della membrana plasmatica, del sarcolemma, dei tubuli T e del reticolo sarcoplasmatico creando un’entrata in eccesso di Ca++ ed uno stato di continua contrazione in assenza di potenziali d’azione come nel caso dei DOMS, a cui l’aumento del stato di contrazione basale del muscolo è associato a dolore ad insorgenza ritardata a causa dell’infiammazione diffusa dovuta a tutti questi microtraumi.
Possono inoltre presentarsi delle contratture muscolari in caso di sovraccarico (overuse/overload) dei tessuti muscolari dovuti a squilibri muscolari, alterazioni posturali o semplicemente per carichi eccessivi. L’overuse è, in parole semplici, un uso eccessivo ed anormale di un muscolo e può essere causato da squilibri ed alterazioni posturali che causano un anormale timing di attivazione dei muscoli nei gesti funzionali sovraccaricandone alcuni rispetto ad altri. L’overload non si discosta molto, poichè rappresenta un carico eccessivo della struttura muscolare che può derivare o da un semplice sovraccarico in un esercizio muscolare o anch’esso da squilibri muscolari e posturali che concentrano il carico in determinate strutture rispetto ad altre. Queste condizioni causano difficoltà a rilasciare completamente la muscolatura creando quindi ischemia ed ipossia localizzata che determina una contrattura muscolare.
Le lesioni articolari possono causare anch’esse delle contratture muscolari nei muscoli coinvolti nel movimento di quell’articolazione. Una lesione infatti causa inibizione artrogenica di questi muscoli e quindi un deficit muscolare. Il dolore inoltre impone un atteggiamento antalgico spesso in contrazione che determina una contrattura muscolare.
Cosa fare? Rimedi per le contratture muscolari.
Quasi tutte le contratture muscolari si risolvono spontaneamente in meno di una settimana. E’ possibile però velocizzare il processo con dei semplici suggerimenti. Innanzitutto, capendo che una zona contratta è una zona sottoposta ad ischemia locale ed ipossia dovremo assumere tutti quegli atteggiamenti che ci permettano di favorire l’afflusso di sangue e quindi l’ossigenazione del tessuto. Può essere utile infatti svolgere della blanda attività aerobica coadiuvata da degli esercizi di stretching per allungare la muscolatura. Attenzione però che un allungamento di una struttura contratta potrebbe peggiorare il suo stato di contrazione perchè spesso è sensibilizzata al riflesso di stiramento e prima di porre un muscolo in allungamento potrebbe essere utile risolvere la contrattura manualmente.
E’ possibile farlo con delle tecniche di rilassamento, con massaggi decontratturanti, con terapie fisiche (tecar, tens, ultrasuono) strumenti esterni come il foam roller o attraverso delle digitopressioni della zona interessata che, creando un’ischemia localizzata, favoriscono una iperemia reattiva successiva (aumento del flusso sanguigno), perfondendo quindi i tessuti di sangue ed ossigenandoli.
Non è facile fare tutto questo autonomamente, è vivamente consigliato di affidarsi a dei fisioterapisti qualificati laureati.