Quando è indicato lo scollamento della scapola?
Dopo un trauma, un intervento chirurgico o un sovraccarico muscolare.
In questi casi la scapola diventa rigida, i muscoli che si inseriscono su di essa sono spesso contratti.
Per evitare i movimenti dolorosi della spalla, il paziente tenderà ad assumere una postura antalgica.
Il fisioterapista, quindi, oltre a decontrarre la muscolatura, andrà a lavorare anche sull’atteggiamento del paziente, rieducandone la postura e la propriocezione.
Come si effettua lo scollamento della scapola?
Il fisioterapista si pone omolateralmente al decubito laterale del paziente.
Successivamente porta l’arto superiore del paziente in rotazione interna massima (avambraccio piegato a 90° e posizionato dietro la schiena del paziente).
Dopodichè cerca di liberare le fibre muscolari in tutte le direzione dello spazio.
Una volta liberati i tessuti si avvolge la scapola con la mano craniale a livello della spina scapolare e con la mano caudale a livello dell’angolo inferiore per poi terminare compiendo delle circonduzioni.